Dhu ‘l-Qarnayn – latino medievale Dulcarnon: quello ‘dai due corni’ o ‘dalle due epoche’ descritto nella sura della Caverna (Corano 18:83-101) – giunge all’estremo occidente dove vede il sole che tramonta in una sorgente torbida. In seguito, giunge dove il sole sorge. Infine, arriva al luogo, tra le due montagne, dove erigere una barriera che impedirà – per un lasso di tempo ormai giunto al termine – alle forze della dissoluzione di dilagare incontrastate nel mondo.
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DULCARNON EDIZIONI ha in calendario la pubblicazione di sei testi che si ispirano al patrimonio spirituale, iniziatico e intellettuale islamico: testimoni di una tradizione millenaria che, inalterata, ha attraversato i secoli. Strumenti di grande efficacia operativa, sono riferimenti identitari necessari a una comunità autoctona che si immagina culturalmente autosufficiente e spiritualmente propositiva. Comunità svincolata da tematiche geopolitiche che non le appartengono e da dinamiche immigratorie alle quali è estranea.
Comunità che si vuole reale alternativa. Innanzitutto, al processo di sclerosi delle società islamiche storiche che ha finito per generare una vera e propria inversione dei valori spirituali fondanti e portato alla strumentalizzazione degli insegnamenti tradizionali. In seguito, al nichilismo delle società occidentali che ha prodotto un dilagante vagabondaggio morale e una dirompente perdita delle identità con la progressiva desertificazione delle realtà interne alla quale un forsennato uso della tecnologia sottopone un numero crescente di individui.
ULTIMA PUBBLICAZIONE
Rielaborazione e riformulazione, con l’aggiunta di nuovi riferimenti bibliografici e citazioni, di un testo pubblicato nella rivista PAN 20 (2002), Studi del Dipartimento di Civiltà Euro-mediterranee e di Studi Classici, Cristiani, Bizantini, Medievali, Umanistici – Università di Palermo.
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La foto aerea del complesso sepolcrale di Šihāb al-Dīn al-Suhrawardī riprodotta in prima di copertina e in formato ridotto in seconda, è stata scattata da Frederick ‘Edwin’ Newman il 2 maggio 1924. La foto, scattata da sud-est, del cortile con il portale della moschea a sinistra e il portale del mausoleo a destra, riprodotta in terza di copertina, è di Keppel Archibald Cameron Creswell (1879-1974).
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L’importanza del Kitāb ‘awārif al-ma’ārif è dovuta al suo carattere sintetico e ordinato, e al fatto che risponde ai bisogni di un sufismo che sta evolvendo verso delle forme istituzionali e che, di conseguenza, richiede una regolamentazione precisa. Il Kitāb espone tutti quei principi che incidono sui Comportamenti esterni e, sebbene a gradi diversi, sulle Realtà interne della maggioranza degli appartenenti alle società musulmane.
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Shaykh Šihāb al-Dīn al-Suhrawardī illustra le ragioni per le quali già nel XIII° secolo ha ritenuto necessaria e opportuna la stesura degli ‘Awārif al-Ma’ārif.
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Include sia gli autori delle fonti primarie e secondarie citate più volte sia glia autori citati una sola volta nelle note.
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Il prologo, i sessantatré capitoli, il certificato di audizione, i glossari e tutte le pagine di servizio sono divisi per aree tematiche.